“Ci stiamo muovendo verso un mondo migliore e più equo, dove i mercati indirizzano il “fare bene” mentre producono profitti, e le persone vogliono fare del bene, e farlo bene, allo stesso tempo. Dobbiamo considerare l’impatto misurabile come il driver di ogni investimento, di ogni affare e di ogni regolamento. Questo è “il cuore invisibile dei mercati” che guida la loro “mano invisibile”. Questo nuovo mondo migliorerà il benessere delle persone e del pianeta, creando un futuro più equo e più prosperoso per tutti noi”.
Partiamo dalla libera traduzione del pensiero di Sir Ronald Cohen, filantropo, investitore e innovatore sociale. Cohen guida la rivoluzione ad impatto globale ed è Presidente del Global Steering Group for Impact Investment, organizzazione globale indipendente dedicata a catalizzare gli investimenti e l’imprenditorialità a impatto, a beneficio delle persone e del pianeta.
In queste parole c’è tutta la forza della finanza a impatto sociale, che si fonda sulla capacità di dare vita a progetti di innovazione, sviluppo e inclusione sociale. Uno degli acronimi più diffusi oggi è ESG, che sta per Environmental, Social & Governance, ovvero i tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento. Esistono ormai moltissime certificazioni ambientali, modelli di calcolo per le emissioni di CO2 risparmiate o i KwH non consumati grazie a un impianto energetico molto efficiente. Tante sono le iniziative a favore dell’eliminazione della plastica, di un consumo più responsabile, del rispetto del mare e dell’aria. Sono approcci e condotte fondamentali per non rovinare il nostro pianeta – più di quanto già non abbiamo fatto – e, soprattutto, per crescere nuove generazioni più consapevoli e altruiste.
Ma cosa ne è del fattore “S”? Tra le componenti ESG, il fattore sociale rimane spesso in secondo piano. Probabilmente ce ne occupiamo ancora troppo poco, sia perché molte volte si ricorre alla beneficienza – e ben venga! – sia perché spesso “fare del bene” è considerato qualcosa da difendere con pudore e da non pubblicizzare. Ma il nodo sta proprio qui, nel fatto che raccontare e parlare di iniziative sociali, sane e sostenibili è il primo passo verso la creazione di una consapevolezza comune, di un desiderio di coinvolgimento e di un riconoscimento di quanto sia possibile fare nel nostro quotidiano. Rimane imprescindibile, naturalmente, una rendicontazione puntuale, trasparente e quantitativa sul modello di quella riservate al fattore “E”.
PERCHE’ DEPOSITO102+?
Deposito102 è un conto deposito vincolato online, come molti altri, ma è digitale, semplice e non ha costi nascosti: questo sì che è innovativo! E ha pensato di mettersi a servizio della realizzazione di progetti con un forte impatto sociale, il primo dei quali è raccontato qui. L’aspirazione massima è quella di fare in modo che Deposito102+ diventi il prodotto di deposito standard di Guber, sostenibile per eccellenza. Il cliente sceglie Deposito102+ perché è consapevole dell’impegno della banca a sostenere uno specifico progetto con finalità sociale, tramite l’erogazione di determinate percentuali di interessi.
In questo modo, Guber persegue il proprio scopo sociale di raccolta di denaro e di generazione di profitto; il depositante, attraverso la scelta del vincolo dedicato al progetto, si fa reale promotore dell’impatto sociale e l’ente beneficiario riceve contributi concreti per la realizzazione di obiettivi utili alla comunità!
Un perfetto circolo virtuoso. Da raccontare in ogni suo progresso e in ogni traguardo raggiunto, anche attraverso gli occhi di chi potrà affrontare un nuovo momento della sua vita.